giovedì 26 giugno 2008

L'Orco maremmano

Per la serie “Scappo dalla città: l’amore, le vacche, il mare, la duna, la pineta, volpi e cinghiali, ecc ecc”, finalmente un rinfrancante weekend Maremmano nel Parco dell’Uccellina che tanto ci piace. Un paesino con tante strade che si contano su 2 mani – Alberese – un agriturismo su un poggio con vista sul parco – come foto documenta – una spiaggia super selvaggia tra il mare, la duna e la pineta bruciata dalla salsedine, qualche cinghiale che ogni tanto arriva grufolando fin sulla spiaggia e 4 soli ristoranti nel territorio di Alberese.



RISTORANTE L’ORCO

Nel cuore del parco dell’uccellina, osteria dell’orco, tutto alla brace, l’orco è uno solo… cercalo” recita la pubblicità che ogni tanto si becca lungo la strada che porta ad Alberese. Ed in effetti non è facilissimo trovarlo, venendo da Roma, appena si supera il sottopasso della stazione, si supera anche il ristorante, rischiando di tirare dritti per il paese. Ed invece in un’angolo della strada – appunto subito dopo il sottopasso - c’è una sorta di spiazzo dove si trova il ristorante.

Specialità alla brace, servite in una tranquilla terrazza abbellita dai souvenir che l’Orco acquista durante i suoi viaggi. Zona tranquilla, nell’unica strada adiacente zero traffico, ma ogni tanto un treno sfreccia sui binari dietro al ristorante, ma niente paura, si tratta di regionali, per cui sono pochi … e se continua così, le FS li faranno sparire del tutto.

Foto di http://deliciouscake.splinder.com/

Dicevamo specialità alla brace, in bella vista e gestita direttamente dall’Orco, nel menù ci sono vari tipi di carne, dalla fiorentina al filetto, all’entrecòte, al misto brace, ma anche verdure e – orgoglio della casa – i porcini che fanno bella mostra in un cesto posto all’ingresso.

Come resistere ad una fiorentina – 1,1 kg in 2 - accompagnata da una cappella di porcino bella grande, sempre alla brace?! Al momento della comanda ci precisano che la fiorentina sarà al sangue. E meno male, ma grazie per la precisazione, che non si sa mai.
Cottura perfetta, servita in tavola dall’Orco in persona, che ci vieta, simpaticamente e “toscanamente”, di condirla in alcun modo, neanche con l’olio.
Chiudiamo con un buon dessert fatto in casa a base di ricotta ed un caffè.

(+) la musica anni 50, la tranquillità del luogo e i prezzi fermi da 2 anni
(-) il volume della musica, a volte

RISTORANTE L’ORCO – Parco dell’Uccellina
via stazione alberese (gr)
tel 0564-596021 340-8637717

Visitato in GIUGNO 2008
La spesa per 1 fiorentina da 1,1 kg, 2 contorni di porcini alla brace, caffè, minerale e 1 dessert è stata di 66 €

mercoledì 25 giugno 2008

Quei 2 pini sul mare

Nel mio personalissimo immaginario collettivo, uno dei veri piaceri dell’estate italiana è quello di evadere dalla chiassosa ed inquinata città in cui vivo e sedere a cena in riva al mare, disturbato solo dallo sciabordio della risacca, per una cenetta a lume di candela o con pochi amici intimi e ben collaudati. Basterebbe il luogo, anche con una bella rosetta farcita di mortadella per godersi appieno il tramonto, ma se poi la cena è a base di pese, tanto meglio.

RISTORANTE DUE PINI – Monte Argentario

Dunque, dicevamo del luogo … il ristorante si trova in una piccola baietta sulla strada che conduce a porto S.to Stefano, al Monte Argentario. La baietta è per metà spiaggia pubblica e per metà occupata dal ristorante, che ha la terrazza esterna “quasi” in acqua, come documenta la foto.



Gran tranquillità, una dozzina di tavoli all’aperto – alcuni da 2 alcuni fino a 10 coperti – che anche col pienone del Sabato sera di un Giugno inoltrato non disturba. C’è anche una sala/veranda che d’estate apre tutti i finestroni per diventare una terrazza coperta.

Menù – assente – a base di pesce, che ci viene descritto dalla caposala. Specialità sono gli antipasti di mare vari, poi linguine allo scoglio, alle vongole, risotto ai frutti di mare, per secondo pesce alla brace o al forno con patate, secondo la disponibilità, frittura mista e misto pesce alla brace. Insomma, un menù abbastanza ordinario, con nessuna proposta diversa o innovativa che stuzzichi la nostra curiosità.

Optiamo per gli antipasti misti per 2 con crudo di scampi, saltiamo il primo e prendiamo una frittura - misto paranza, gamberi e calamari - e un misto brace. Accompagniamo con un quartino di vino bianco della casa – io non bevo.

Apre la cena una bruschetta al pomodoro, offerta dalla casa.
Seguono gli antipasti, tanti e vari: seppie con porcini il più originale, piccola zuppetta vongole e scampetti, cozze in soutè, tonno lavorato in casa, ventresca di tonno, polpo all’insalata, alici marinate, oltre al crudo di scampi. Tutti abbastanza ben eseguiti ma nulla che sorprenda.
Il misto brace di pesce – a base di gamberoni, calamaro e piccola orata – non delude, mentre la frittura di gamberi e calamari – a cui sono stati aggiunti 3 pescetti di paranza - è platealmente surgelata e neanche di buona qualità.
Chiudiamo col caffè e niente dessert.

In fondo non è che abbiamo mangiato male – tranne la frittura – però il posto fantastico meriterebbe forse una cucina più attenta.

(+) il posto, davvero incantevole
(-) l’assenza del menù, le zanzare che ci hanno divorato e la musica troppo alta

RISTORANTE DUE PINI – Monte Argentario
Loc La Soda, 22
Porto Santo Stefano – M.te Argentario (GR)
Tel 0564814012

Visitato in GIUGNO 08
La spesa, in 2 per 2 antipasti, 2 secondi, caffè, minerale e quartino di vino è stata di 75,00 €

domenica 8 giugno 2008

L'uggiosa domenica dell'orata

“C’era una volta – domenica scorsa, per la precisione – un’orata che era stanca di passare le sue giornate nel freezer. Un bel giorno …. anzi … Un’uggiosa Domenica, decise di venire fuori dal freezer e di osservare il mondo dai vetri della cucina.”

E mi fermo qui; non vorrei che qualche bimbo leggesse il seguito e corresse a denunciarmi per crudeltà su un pesce congelato.

Effettivamente, la domenica era uggiosa, della serie cielo coperto, piove, non piove, ma si che piove, per giunta, in pieno Giugno quando bisognerebbe stare in spiaggia o da quelle parti.

E invece, tanta voglia di poltrire e di stare ai fornelli. La cambusa non era proprio fornitissima, ma tuttavia un’orata non consumata nel weekend precedente languiva nel freezer. Tiro un po’ di sfoglia ed impegno quasi tutta la mattinata nella preparazione di questi splendidi ed ottimi tortelli … o caramelle …. o fagottini. Insomma, non sono mai stato nazionale di pasta ripiena – ci vorrebbero i miei amichetti bolognesi per classificare la mia creazione.

Tortelli all’orata
Per 6 persone - circa 60 tortelli
- 400g di farina (io ho fatto metà di semola è metà 00)
- 4 uova intere e 2 tuorli
- Un’orata da 400 g (ma anche una spigola o dentice o altro)
- 200g patate lesse
- Timo e burro per mantecare


Si prepara una
sfoglia all'uovo con qualche tuorlo in più, per dare maggiore elasticità all'impasto ed evitare che il tortello si rompa in fase di chiusura.

La farcia è composta dalla patata bollita e dalle carni dell’orata cotta al vapore e sminuzzata con le dita per tirar via le spine. Un filo d’olio, per aiutare lo scorrimento nel sac-a-poche, sale e pepe.

Il tortello va chiuso a piramide o fagottino - e questo prende i 3/4 del tempo totale di preparazione - e cotto per 2 o 3 minuti in abbondante acqua salata. Quando il tortello viene a galla lo si prende con la schiumarola - che si porta dietro un po’ d’acqua di cottura - e lo si adagia in una padellona con burro fuso e tanto timo, facendo mantecare il tutto.



Scrivendo questo post m’è rivenuta fame …

mercoledì 4 giugno 2008

Nguee ngueee

I primi vagiti del mio blog ... foodblog ... o "Come guadgnarsi il pane ai fornelli" ... oppure "sono chef ma non voglio farlo" (d'accordo, quel sono è esagerato).

Sono in pieno stato confusionale ...