sabato 13 giugno 2009

In loving memory

Provincia di Napoli, circa 14 anni fa. E’ una serata di Giugno calda, quasi afosa e il cielo non promette nulla di buono. Una mamma e la sua piccola di 3 anni , dopo aver visitato zia e cuginetta, si dirigono verso casa. Saranno 10 minuti di strada tra le due case, ma "qualcosa" le segue. E alla luce del primo lampione si accorgono che una cagnetta le segue, scodinzolando e con le orecchie abbassate. La cagnolina è davvero un tesoro e le due si soffermano a giocarci e ad accarezzarla. Al momento di aprire il cancello di casa, la bambina non ne vuole sapere di separarsene e insiste, quasi piange: “Daaaai mummuuuu, portiamola con noi, ti pregooooo”. La mamma è ovviamente reticente, in quel momento non ha nessuna voglia di portarsi un cane in casa, ma ha la battuta pronta per salvare capra e cavoli: “Facciamo così: se domattina la troviamo qua, la prendiamo con noi”. Alla bimba il compromesso sembra accettabile, del resto ha fame e sonno e non vede l’ora di rientrare a casa. Nella notte viene giù un mezzo diluvio universale. La mattina dopo mamma e figlia si svegliano con calma, fanno colazione, fanno le loro abluzioni e poi si preparano per uscire per una passeggiata. Gli occhi della bimba quasi non credono a ciò che vedono. Raggomitolata davanti al cancello c’è la cagnetta. La bimba le corre incontro, vuole accarezzarla e, soprattutto, far mantenere la promessa fatta la sera prima dalla mamma: “Mamma, mamma, questo cane è la mia gioia”. La mamma non ci prova neanche ad opporre resistenza. GIOIA ha appena scelto la sua padrona.


GIOIA è entrata nella mia vita circa 8 anni fa, assieme alla mamma e la figlia di cui sopra. Prima del mio arrivo aveva una missione – che per la verità non ha mai abbandonato: essere l’ombra della sua padrona. Amore a prima carezza per me, lei ci ha messo un po’ più di tempo ad assicurarsi che non avrei fatto del male alla sua padrona. E così anche io ho iniziato ad essere destinatario del suo affetto - ma comunque venivo sempre dopo le 2 padrone. Poi ha capito che bazzicavo in cucina, che c’erano degli odori nuovi, che quando io ero in cucina qualche bocconcino ci scappava sempre e da allora è diventata la mia spettatrice numero 1 durante la mie preparazioni (spesso l’unica). E’ diventata una buongustaia veramente onnivora, supportata da quel suo istinto di randagio che le faceva mettere il cibo come sua priorità - sempre dopo la difesa della padrona. Con Gioia, il pavimento della cucina è stato sempre pulito; ha mangiato di tutto, dallo spicchio di limone (credo unico cane al mondo) al filetto, ma la sua passione sono state le carote. Bastava che sentisse un “crock” di carota e da qualunque posto della casa in cui si trovasse, si fiondava verso la cucina ed iniziava a saltellarmi attorno, finchè non le mollavo un “osso vegetale “ che si portava subito in cuccia. Mi sono dilettato ad essere suo chef personale solo negli ultimi giorni, quando rifiutava le crocchette e, pur di farla mangiare, le preparavo dei gran risi con macinato fresco o - estrema ratio - spiedini di carne alla piastra.

Ieri Gioia se n’è andata per sempre, lasciando un vuoto enorme in casa.

Come tutti i cani era intelligente, da far impressione a volte. Come tutti i cani ci ha dato affetto a volontà, senza che neanche le fosse richiesto. Come tutti i cani era bellissima.

Topini, ovunque tu sia, spero che tu possa trovare tanti bei bocconcini sul pavimento che ti rendano felice. Te li meriti tutti.