mercoledì 17 settembre 2008

Lo svuotafrigo #1

Ebbene si, questo è uno dei miei sport preferiti: l’apertura della porta del frigo e la rimozione del suo (esiguo talvolta) contenuto, meglio noto come lo SVUOTAFRIGO o, in alcuni ambienti, come il NONHOTEMPOPERILSUPERMERCATO. Comunque, ieri sera era passato un amico a cena, facciamo una pasta volante (che vi risparmio) e toh … oggi ho l’avanzo. Mi ricordo delle melanzane che stanno languendo in frigo da ormai 4 giorni et voilà!!!

Involtini di melanzane ripieni di pasta
Per 4 persone
- 3 melanzane belle grosse
- circa 150g di pasta (se avanzata, va benissimo)
- besciamelle
- 1 scatola di piselli
- parmigiano
- pomodorini
- un pizzico di pan grattato
- sale e pepe
- odori vari (basilico, prezzemolo, timo, maggiorana …. )


Si comincia col tagliare a fette le melanzane – spessore di circa mezzo cm - ed a metterle sotto sale per 15/20 minuti; in pratica, si mettono in uno scolapasta e si salano tanto, in modo che perdano un po’ della loro acqua amara.

Nel frattempo si mette sul fuoco una padella con un aglio vestito ed i pomodorini tagliati a metà, con la parte tagliata verso il basso.

In una zuppiera si mescola la pasta con i piselli, la besciamelle, tanto parmigiano e - se si vuole – basilico + prezzemolo + salvia … insomma quello che c’è o che piace.


Si fanno friggere le melanzane a fette – solo mezza cottura – e, una volta fredde, si preparano degli involtini con una cucchiaiata di pasta, adagiandoli poi sulla carta forno in modo che non attacchino. Una bella spolverizzata di parmigiano e pan grattato e si infornano per 15 minuti a 200°.

Guarnire con la salsa di pomodoro ed impiattare …. Mmmmmhh

mercoledì 10 settembre 2008

Gran paese la Thailandia

Scusate, ma proprio non ce la faccio, non resisto ... per quanto davvero mi sforzi di tenere la politica e ciò che le ruota intorno fuori da questo blog, la notizia è troppo ghiotta ... e non è un gioco di parole.

Nella civilissima Thailandia, il primo ministro dovrà dimettersi - così dice la corte costituzionale - in quanto ha partecipato ad un programma tipo "la prova del cuoco", percependo un rimborso spese e dato che la costituzione prevede che il primo ministro (e forse anche gli altri membri del governo) non svolgano attività retribuite durante il loro mandato ... beh ... se ne deve andare.

Tutti i dettagli in cronaca:


Ogni altro commento è superfluo, anche se io, il nostro attuale capo del governo, non l'ho mai visto preparare ... che so ... un risutìn ... una cassoela; sicuramente sarebbe bravissimo.

Vabbè, nell'attesa dell'articolo di Travaglio, vi allieto con una bancarella di specialità Thai, altro aspetto positivo, tra i tantissimi di questo splendido e civilissimo paese.









martedì 9 settembre 2008

Abbracciare una cozza

No, no, non sono diventato single disperato, pronto ad abbracciare quella ragazza lasciata sola alla festa fino alle 3 del mattino (la cozza, insomma). E’ che l’altro giorno, steso sul materassino, legato ad una boa a 300m dalla riva, solo e lontano dagli schiamazzi del litorale, con solo lo sciabordio dell’acqua e qualche rombo di motore lontano … dicevo?! Ah si, insomma avevo una gran fame e pensavo a quelle belle cozze di Caprolace (ridente località nei pressi di Sabaudia, dove vengono allevate delle signore cozze giganti) che avevamo preso e che mi aspettavano a casa. Dato che ultimamente vado pazzo per il sushi, ma non so prepararlo, pensavo a qualcosa di simile, che si potesse gustare anche freddo o tiepido.

Calamarata tiepida con cozze allo zafferano, profumo di pomodoro e crema di capperi.
Per 4 persone:
- 40 cozze grandi (circa 800 g)
- 50 anelli di pasta calamarata (circa 350 gr)
- Acqua di pomodoro
- Olio, sale
Per la crema di capperi
- 2 patate grandi
- Una manciata di capperi sottosale


Ricavare l’acqua di pomodoro dai semi di alcuni pomodorini; mettere semi ed acqua di vegetazione in un colino fine con un peso sopra. Per questa preparazione bastano 15 pomodorini; la polpa può essere conservata in frigo per un’insalata o un sughetto veloce.

Preparare la crema di capperi lasciando i capperi sotto sale in acqua per almeno un’ora. Far bollire le 2 patate sbucciate e tagliate a cubetti ed una volta pronte, col minipimer, ottenere una crema fluida con le patate ed i capperi. Regolare la fluidità del composto con l’acqua di cottura delle patate ed un filo d’olio. Niente sale, basta quello dei capperi.

Fare aprire le cozze, sciogliendo poi nell’acqua una bustina di zafferano; sgusciarle.


Far cuocere la calamarata al dente ed adagiarle in acqua fredda con un filo d’olio, in modo che non attacchino.

Disporre gli anelli di calamarata in verticale nel piatto, adagiare una cozza in ogni anello di pasta, condire con un’emulsione di olio, sale e acqua di pomodoro e guarnire il tutto con la crema di capperi.


Ottimo tiepido; può essere un antipasto o un primo.

lunedì 1 settembre 2008

Cose da fare a Milano quando sei in città (ad Agosto)

Quando si avvicina l’ora dell’uscita dall’ufficio, un brivido percorre la schiena … toccherà pur prendere coraggio ed affrontare il tornello, per buttarsi nel caldo melmoso-appiccicoso che mi aspetta fuori. E poi di marcire nell’ufficio francamente non mi va. La città è semi-deserta, ad Agosto inoltrato. Il mio amico Ric ogni tanto mi da uno squillo per farsi confermare la strada per raggiungermi all’hotel. L’unica zona viva” in questo periodo è il naviglio; ben cosparsi di Autan, ci avventureremo per una lauta cena al

RISTORANTE PONT DE FERR

Proprio in corrispondenza del ponte in ferro sul naviglio grande, a 10 minuti di cammino dalla darsena, si trova questa accogliente “Osteria con cucina” che d’estate – come tutti i locali in zona – ha un piacevole dehor sul naviglio pedonalizzato. Il menù è molto invitante, così come la carta dei vini: cucina italiana di ottimo livello, con rivisitazioni moderne di piatti classici e qualche “trovata” originale dello chef (Fegato di vitello con gazpacho di ciliegie).


Andiamo per gradi: saltiamo a piè pari l’antipasto e ci buttiamo subito sul primo. Ci servono un entreè di succo di pomodoro e anguria con grissino al prosciutto (foto sopra). Abbiamo poi assaggiato i Tagliolini di pasta fresca allo zafferano su zappetta di melanzane e burrata e dadolata di olive nere e pomodori secchi – piatto con una piacevole nota di affumicato, ben strutturato e molto gradevole - ed i Tortelli con la sfoglia tirata al momento di farina di carrubo ripieni di burrata su carpaccio di gamberi rossi di Sestri e passion-fruit – un concerto di sapori con la piacevolissima nota dolce-asprina finale del passion fruit, nonostante gli 8 (otto) tortelli presentati nel piatto.


Secondi: Filetto di tonno marinato ed impanato nelle mandorle servito crudo accompagnato da carbone vegetale e salsa di rosso d’uovo – un piatto francamente banale ma buono, con l’originalità della yucca cotta nel nero di seppie ed una salsa all’uovo sbagliata e molto acida – ed il Carrè d’agnello al forno servito sugli asparagi di mare spadellati e crema di piselli alla menta – quasi un classicone, ben eseguito e molto saporito.


Il dessert è stato preceduto da un pre-dessert: un conetto di pasta phillo (o fillo ??) con crema e caviale di campari, molto carino e non male. Poi abbiamo scelto Insalata di frutta verdura dolce con creme-brulee di foie gras – un gran bel melange di sapori, comprendente frutti, ma anche zucca, zucchine e perle di campari sferificate, con un piccolo budino di foie gras caramellato, fantastico – ed un Sigaro di cioccolata ripieno di mousse di cioccolata al tabacco Habana e gelato al Rhum (niente foto) – più scenografico che altro, ma comunque buono.


Abbiamo bevuto un Sanct Valentin di San Michele Appiano, con un ricarico onestissimo.

(+) il menù, cambia spesso ed ha delle bellissime proposte
(-) i prezzi standardizzati – tutti i primi 15 €, tutti i secondi 25 € e tutti i dessert 10 €

Al pont de ferr - Osteria con cucina
Ripa di porta ticinese 55, Milano
02 89406277 - Sempre aperto pranzo e cena


Visitato il 12 agosto 2008
La spesa complessiva, vino compreso, è stata di 122 €